Le bugie, mai. La verità, non sempre.

Carmen Consoli in una sua vecchia canzone cantava: “il pettegolezzo imburrato, infornato e mangiato; quale prelibatezza e meschina delizia per palati volgari larghe bocche d’amianto fetide come acque stagnanti”. E una bugia ripetuta tante volte rischia di diventare una brutta realtà.
Inspiegabilmente negli ultimi mesi nella rete sono esplose e si sono moltiplicate delle vere e proprie bufale in ambito musicale. Tutto parte magari da una twitterata anonima e viene moltiplicato, artefatto, modificato, rilanciato da una parte all’altra del globo terrestre ad una velocità che lascia spiazzati artisti e case discografiche. E come diceva Jane Austen: “Fatti e opinioni che devono passare attraverso tante persone per essere mal interpretate dalla stoltezza dell’uno, e dall’ignoranza dell’altro, non possono presumibilmente presentare molta verità alla fine.”

Alcune “false-notizie” sfondano il muro dell’anonimato perchè partono da una mezza verità o da un bisogno di sentirsi dire proprio quella verità. E come sempre accade al genere umano, sono proprio le sue debolezze a fregarlo.

Consideriamo il fatto che il cantante indie più acclamato dell’anno, Bon Iver, non abbia mai fatto un concerto in Italia. Questo genera, in persone come me, un bisogno fisico di sapere che prima o poi potranno vedere a pochi metri una performance come quella della 4AD session.
A questo punto è bastato che un blogger veneto pubblicasse una data – Ferrara, 10 luglio 2012 – per scatenare un polverone in rete.
Credetemi: avrò ricevuto almeno 15 mail e 30 sms da amici che già avevano pianificato viaggio e soggiorno. Di fronte al moltiplicarsi senza controllo della notizia la smentita degli organizzatori del Festival apparsa sulla lora pagina Facebook appare un pò sproporzinata per tentare di ristabilire l’ordine delle cose. Ad ogni modo loro ci hanno provato con una frase di circostanza: “Qualsiasi voce relativa ad una data di Bon Iver a Ferrara Sotto Le Stelle il 10 luglio è priva di fondamento e quindi smentita. Preghiamo ora voi amici e frequentatori della pagina di non far correre questa voce falsa sui social network e forum della rete. Siamo in febbraio e il calendario è ancora lungamente in via di definizione, e solo le notizie pubblicate da questa pagina sono attendibili.”
Fa quasi tenerezza leggere la richiesta di fermare la corsa della falsa notizia sulla rete.
E’ come andare dalla famiglia dei Corleonesi e insistere perchè invece di ammazzare qualche rivale, risolvano le loro questioni con una partita di burraco.
Sarebbe fantastico e assolutamente condivisibile. Ma temo che la mia vita sarà troppo corta per vedere una scena come questa.

Si sa, su internet manca un autorità.
E’ il suo bello, ma dobbiamo impegnarci a non farlo diventare anche il suo limite. La partecipazione ha davvero fatto perdere di qualità? Non stiamo davvero rischiando di passare da cultura popolare a qualunquismo? Non si rischia così di creare convinzioni basate sul nulla?
La risposta a queste domande può essere “no”, se ognuno fa la propria parte.
A volte basterebbe scegliersi qualche sito di riferimento e fare più attenzione a cosa “ficchiamo” tra i nostri preferiti.

Possiamo ancora discutere in modo pacato dell’argomento finchè si tratta di una notizia falsa amplificata da un adolescente annoiato (o anche solo speranzoso, non voglio essere prevenuto).

Il tutto si fa più inquietante se le notizie false vengono generate e diffuse direttamente dagli (pseudo)artisti che cercano visibilità proprio da questo meccanismo perverso.

Poche settimane prima del festival di Sanremo, Emanuele Filiberto aveva scritto sul suo twitter: “Attenzione… andiamo a Sanremo… Morgan ha scritto un bellisimo pezzo…”.
Dopo che orde di telespettatrici in menopausa avevano amplificato la notizia, la casa discografica di Morgan ha diramato un comunicato stampa ufficiale: “Nonostante quello che dice Emanuele Filiberto di Savoia, Morgan NON sarà al Festival di Sanremo. La notizia è smentita dalla Mescal.”
Ma la voce del popolo a mio avviso rimarrà sorda a questa singola voce autorevole, coperta e da miglioni di cinguettii.

E non è che l’ultima di una serie di smentite che alla fine risultano anche simpatiche per il loro intento di riportare la discussione su un piano di verità.
Anche la super premiata Adele era stata vittima della maldicenza del popolo della rete che aveva sentenziato che avesse un cancro alla gola.
Il suo medico, il dottor Reena Gupta, si è preso cinque minuti di celebrità scrivendo sul suo blog: “Anche se fuma, ha soltanto 23 anni. Persino se avesse fumato due pacchetti al giorno da dieci anni è quasi impossibile sviluppare un tumore da fumo così giovani”.
Dovrà davvero scamparci un suicidio celebre alla Mia Martini, per affrontare davvero la discussione sulle false notizie in rete?

E a proposito di morte, anche Bon Jovi era stato dato per defunto su Facebook.
Il tutto era stato pure sceneggiato stile telefilm del tenete Colombo: Nick Rock, un fan accanito del cantante, lo avrebbe accoltellato dritto al cuore. Bon Jovi ha risposto con ironia sul suo twitter pubblicando una sua foto e commentando: “Il paradiso assomiglia molto al New Jersey”.

Alcune smentite sono poi talmente deboli che paradossalmente aumentano la forza dirompente della falsa notizia.
Di fronte all’insistente pettegolezzo su Will Smith che avrebbe una relazione gay con il cantante Trey Songz, il socio della casa discografica del rapper ha scritto nel suo blog: “So che Trey e Will sono amici di lunga data, ma non so dire la natura della loro relazione; non sono affari miei”. Ecco, credo che questa affermazione non sia esattamente quel che si dice “acqua sul fuoco”.

Nel vecchio e ingessato mondo accademico è stata la rivista “Science” a rettificare la storia dei neutrini che NON sono più veloci della luce come si era detto in precedenza. In internet manca una voce autorevole come quella di “Science”. Ma sono altrettanto certo che nella rete ci siano piccole voci bianche, che si impegnano a dare le giuste informazioni e lo fanno con lo stesso rigore morale di “Science”.
Basta saperle trovare e selezionare.

E tante volte queste voci di corridoio ci azzeccano, nonostante le smentite ufficiali.
Ad inizio anno gli Electric Lady Studios avevano vociferato sull’uscita del nuovo album per i Beach House, subito però smentiti dalla casa discografica della band, la Sub Pop Records.
Ora invece è ufficiale che il 15 maggio uscirà il loro nuovo album intitolato “Bloome”.
E vale la pena di credere alle favole, se le principesse hanno la voce di Victoria Legrand.


La canzone che mi piace ora
Hanne Hukkelberg – My Devils
Hanne Hukkelberg torna con il nuovo album “Featherbrain” e il suo inconfondibile modo di cantare al limite della stonatura. Personalità pura.
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Il video che mi piace ora
Father John Misty – Hollywood Forever Cemetery
Da tempo una carriera non iniziava con un verso tanto potente: “Ragazza di Gesù Cristo, cosa pensa la gente quando mi presento a uno dei parecchi funerali a cui sono stato per il nonno questa settimana?”
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La cover che mi piace ora
Anna Calvi – Naughty Girl
Anna Calvi coverizza Beyoncè esattamente come ti aspetti che Anna Calvi possa coverizzare Beyoncè. Sembro sarcastico, in realtà sono solo pieno di stima per questa donna.
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Matteo Lion

  • Date: 08 03 2012
  • Filed under: Matteo Lion, Suoni