L’opinione è la regina del mondo

Patti Smith quest’anno ha pubblicato un nuovo disco “Banga” che ce l’ha riconfermata in piena forma creativa e soprattutto vocale.

La poetessa americana ha fatto tappa a Bologna, per celebrare con un concerto esclusivo la giornata della memoria della strage di Ustica.

E il concerto è stato davvero l’evento che si preannunciava.
La cantante ha davvero reso reale il concetto di “condivisione” che anima internet 2.0.
Prima ha rubato dalle mani degli spettatori delle prime file un cartello contro le sentenze sui fatti di Genova 2001 per alzarlo per renderlo ben visibile dal palco. Poi non ha esitato a passare il microfono direttamente al pubblico perché potessero denunciare la loro rabbia per l’omicidio di Carlo Giuliani.
Ha invitato le persone a parlare in italiano perché il messaggio arrivasse chiaro e forte. Insomma, si è capito subito che la serata sarebbe stata un happening e non solo un concerto in cui al massimo si chiede al pubblico “di lanciare un pantine”.

Questa donna matura che è riuscita a trasformarsi da sciamannata a “sciamana”, non smentendo la sua fama, riesce a galvanizzare il pubblico intorno a concetti semplici e condivisibili: la libertà, il potere che parte dal basso, la pace. Tutto il resto, per un momento, non esiste.
Come le vere sciamane Patti rivendica  valori legati a Madre Terra, con la quale avevamo e dobbiamo mantenere un legame speciale e profondo, rispettando i cicli e le cadenze naturali.
E così Patti, confermandosi personaggio controverso, non esita a parlare del terremoto che ha scosso l’Emilia come di un messaggio che Madre Terra ci ha mandato per ricordarci che le stiamo spezzando il cuore.

Ma la potenza della performer nasce proprio dalla conoscenza profonda prima del sé e poi del mondo che riesce a comunicare.
Riesce con il suo show a mettere in scena il suo percorso interiore che alla fine l’ha portata alla leggerezza (il suo ultimo disco si intitola “Banga”, che è il nome del suo cane), all’allontanamento del dolore e della sofferenza legata a sentimenti pesanti che aggravano il cuore.
Certo, è pur sempre una donna e non una dea e infatti durante il concerto non esita a litigare con il batterista che, a suo dire, non la seguiva a dovere. E sono proprio queste le contraddizioni che la rendono speciale.

La voce è paradossalmente migliorata nel corso degli anni.
E’ così ricca di sfumature da renderla assolutamente unica. Con piccoli cambi di registro sa passare da una voce rabbiosa a una voce piena di nostalgia per un tempo andato che non tornerà mai più.
I classici non mancano. Da “Because the night” a “People have the power”  Patti mette in scena il rock. Quello vero, viscerale.
E il concerto finisce con un assolo di chitarra in cui Patti spezza volutamente le corde dello strumento. E alla fine ci tiene sulla corda, appunto, in attesa di veder saltare anche l’ultima che coincide con un boato e un applauso pieno di gratitudine per questa vera regina della musica.

 

 Visto che è tempo di mare:

Un video che mi piace ora
Intercity – Smeraldo
Dedicato a chi in spiaggia odia indossare il costume.
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Una canzone che mi piace ora
Colapesce+Meg – Satellite
Dedicato a chi in spiaggia ci va con il proprio amore.
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Una cover che mi piace ora
My Name is Moses – Summertime
La cover della  canzone di DJ Jazzy Jeff & The Fresh Prince per chi in mare ci va solo all’ora dell’aperitivo!

Matteo Lion

  • Date: 17 07 2012
  • Filed under: Matteo Lion, Suoni