La vendetta è un piatto che va digitato freddo

Non guardo i talent show televisivi perché per me gli artisti, quando sono sul palco, sono divinità.
E invece tendenzialmente i format di questi programmi televisivi insistono nel seguire i cantanti anche fuori dal palco, rivelandoceli come uomini e mostrandoci inevitabilmente anche i loro noiosissimi sentimenti umani di rabbia, felicità, rivalità, stanchezza etc.
Capisco che a qualcuno possa interessare, a me francamente per niente.

La stesso effetto di noia me lo provocano i tweet, i social network e le pagine facebook degli artisti: dove con poche parole sanno far perdere la magia che emanano dal palco e trasformarsi nel peggior esempio di uomo comune.

Nelle scorse settimane ha tenuto banco la discussione nata tra Miley Cyrus e la rock star Sinead O’Connor.
Proverò a riassumere i fatti:

– Miley Cyrus, abbandonati i panni dell’eroina per bambini Hannah Montana, capisce che i suoi fans sono diventati adolescenti e, in tempi di crisi economica, sa anche che il sesso è la droga dei poveri.
Questi “poveri” adolescenti abboccano alle provocazioni di plastica della divetta ormonata prima agli MTV Music Award e poi in un ridicolo video in cui lecca martelli.

– Durante un intervista Miley dice che per il video si è ispirata a quello di Sinead O’Connor per “Nothing Compares 2U”.
Onestamente sarebbe come affermare che “Uomini e Donne” della De Filippi ricorda i film di Igmar Bergman.
Un paradosso talmente evidente da non aver neanche voglia di replicare.

– Invece nel pazzo mondo in cui viviamo la passionaria Sinead decide subito di scrivere una lettera aperta a Miley e pubblicarla sul proprio sito.
E ovviamente la diplomatica, che aveva in passato definito il papa “the real enemy”, non sa che è sempre consigliabile, quando si affronta una discussione, tentare di incominciare da qualche fatto sul quale si è d’accordo.
Che so, cominciare la lettera sulla brutta pettinatura di Tylor Swift poteva distendere un po gli animi.

Invece più o meno il tono è stato questo: “..sono davvero preoccupata per te, stare nuda in un video non è figo, e oscura solo il tuo talento. Non farti sfruttare e non prostituirti per gli altri. Ti sfrutteranno fino a quando converrà a loro facendoti pensare che sia quello che anche tu vuoi davvero.
Il messaggio che stai inviando è quello che essere prostitute è bello.
Voglio incoraggiarti a mandare messaggi più sani ai tuoi coetanei.”

– Miley da giovane piena di sè deve aver pensato: quel che il pubblico ti rimprovera, coltivalo, è il tuo io.
E ha cominciato a re-tweetare vecchi messaggi di Sinead, risalenti al periodo subito primo dell’esaurimento nervoso che le fece annullare un tour, che onestamente mostravano la difficoltà e il disagio che allora l’artista viveva.
Quando poi la vittoria sembra vicina è facile esagerare e Miley, nell’ultimo tweet, paragona Sinead ad Amanda Bynes, attrice americana in cura psichiatrica.

– “La comunicazione perfetta esiste. Ed è un litigio.” diceva Stefano Benni.
E ormai il litigio è iniziato, si è solo spostato sulla pagina Facebook di Sinead dove scrive: “Sul serio Miley? Ma chi ti sta consigliando? Hai postato miei tweet di due anni fa quando avevo dei problemi, in modo da far credere che fossero recenti.
In questo modo hai deriso me e Amanda per aver cercato aiuto.
Hai idea di quanto sia stupido deridere le persone che hanno seri problemi?
Anche tu un giorno ne avrai, stanne sicura.
Sono sbalordita dal fatto che una ventenne del 21° secolo possa comunicare che essere una prostituta è ok e che deridere le persone malate sia divertente.
Spero ti scuserai con Amanda, perché tutto ciò è uno strumento che va contro le donne“.

– La presunzione è la miglior corazza che Miley decide di indossare e risponde con un tweet pochi minuti dopo: “Sinead scusami, ma non ho tempo di rispondere alla tua lettera perché sono occupata con il Saturday Night Live.
Ma se vuoi dirmi altro e conoscermi fammelo sapere con la tua prossima lettera“.

–  Sinead si scalda e scrive: “Puoi prenderti cinque minuti oggi tra un fottuto cambio di perizoma e l’altro per scusarti pubblicamente e rimuovere i tweet offensivi.” e minaccia di passare a vie legali.
Scrive ancora tweet, post su facebook e un ultima lettera in cui addirittura rende pubblica la propria mail personale: “Non ho nessun indirizzo per scriverti, se vuoi contattarmi puoi farlo tramite la mia posta elettronica Iamwonderful@me.com.
Si può non essere d’accordo su ciò che ti ho scritto nella prima lettera, ma l’ho fatto con spirito materno.
I media vogliono a tutti i costi il feudo e la rivalità, ma io non la voglio assolutamente.
Non hai diritto di incitare all’odio verso le persone che hanno avuto seri problemi, non sei una persona stupida.
Fai la cosa giusta, e stasera nessuno morirà per suicidio (la seconda causa di morte tra i 25 e i 34 anni) per i suoi problemi mentali se tu sarai abbastanza coraggiosa ad ammettere che non c’è nulla di sbagliato nel chiedere aiuto.
Non esiste nessuna circostanza per cui è giusto utilizzare le problematiche degli altri come bastone per picchiare la gente”.

– Nella discussione sul ruolo della donna si inseriscono via via anche altre voci.
Amanda Palmer ci vede dell’autodeterminazione e anche uno scopo commerciale raggiunto: “Ha capito che il sesso vende, e quindi agisce di conseguenza.
Ballare nudi su una palla rende più che ballare su una palla con dei vestiti. La scelta la prende lei.“

Tori Amos invece dice: ” le donne hanno usato il sesso come strumento su di sé stesse e come conseguenza ne è uscita della vera arte, anche se accendono un dibattito o c’è della resistenza.
Ciononostante, se decidi di usare il sesso come strumento, e da ciò non ne deriva arte, allora hai deciso di essere un oggetto sessuale fine a se stesso, per l’imbarazzo di tutte le persone che ti stanno attorno… non lo considero una strategia vincente.
In poche parole, ti stai tirando della merda addosso da sola.”

Come sempre nelle discussioni la gente non vuole affatto conoscere la realtà delle cose, ma solo essere confermata nei suoi pregiudizi: è di una fede, non della verità, che ha bisogno.

 

La canzone che mi piace ora
Pure Bathing Culture – Dream The Dare
Un gruppo al loro primo disco che per me equivale al compromesso tra le atmosfere malinconiche dei Beach House e le aperture melodiche dei Fleetwood Mac.
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Il video che mi piace ora
Mazzy Star – California
“In California tutti o vanno da un terapista o sono terapisti, oppure sono terapisti che vanno da un terapista.” disse Truman Capote.
Lo stesso concetto è espresso dall’atmosfera inquieta ma rilassante di questo pezzo meraviglioso dei redivivi Mazzy Star.
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La cover che mi piace ora
Clare Maguire – Black Coffee (Ella Fitzgerald cover)
Il caffè è il balsamo del cuore e dello spirito.
E un po’ anche questa intramontabile canzone.
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Matteo Lion

 

  • Date: 16 10 2013
  • Filed under: Matteo Lion, Suoni